5 errori comuni nel disegno: la maggior parte degli “intoppi” nasce da: linee incerte, salti del processo (niente bozzetto), proporzioni e prospettiva approssimative, luci/ombre generiche e anatomia trascurata. Con piccoli rituali (riscaldamento, riferimenti, griglie semplici, studio delle forme base) il tuo disegno migliora in fretta.
1) Linee incerte e “pelose”
Errore: tracciare mille microlinee finché “esce” la forma, creando una lineart sporca.
Perché accade: paura di sbagliare e impugnatura troppo rigida.
Come evitarlo (tecnica):
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Fai 2–3 minuti di riscaldamento: ellissi, rette lunghe, curve ampie.
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Usa il gomito per le linee lunghe e il polso per i dettagli.
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Passa da schizzo leggero → pulizia in 1–2 passate decise.
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Impugna la matita un po’ più indietro per guadagnare fluidità.
Checklist rapida: 3 linee massime per definire un bordo, non 30.
2) Saltare il bozzetto e le linee di costruzione
Errore: partire subito a dettagliare.
Perché accade: si vuole “finire” presto.
Come evitarlo:
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Inizia con forme base (sfera, cubo, cilindro) per ingombri e volumi.
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Dedica 30–40% del tempo al bozzetto: salva errori dopo.
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Lavora a macchie/valori grandi prima di entrare nei dettagli.
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Mantieni le linee guida leggerissime (HB/H2 con pressione bassa).
Pro tip: fotografa il bozzetto e ribaltalo (flip): gli errori saltano fuori.
3) Proporzioni sbagliate
Errore: occhi troppo grandi, mani minuscole, edifici schiacciati.
Perché accade: si disegna “per come lo ricordiamo”, non per come è.
Come evitarlo:
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Misura a vista: confronta altezza/larghezza con la matita tesa.
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Usa rapporti (es. testa come unità per il corpo umano).
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Imposta una griglia leggera sul foglio o sul layer di base.
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Confronta sempre angoli e allineamenti (orecchio-naso, spalla-gomito).
Esercizio: 10 minuti al giorno di gesture drawing (pose da 30–60s).
4) Prospettiva confusa
Errore: linee che non “convergono”, oggetti che sembrano inclinati.
Perché accade: si ignora il punto di fuga o se ne usano troppi.
Come evitarlo:
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Parti da una prospettiva a 1 punto (orizzonte + 1 punto di fuga).
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Traccia prima le linee guida con righello o digitalmente con snap.
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Allinea basi e sommità degli oggetti ai punti di fuga coerenti.
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Verifica: se prolunghi le linee, convergono davvero?
Shortcut digitale: crea un layer “griglia prospettica” riutilizzabile.
5) Luci e ombre piatte
Errore: shading uniforme senza fonte di luce chiara.
Perché accade: si pensa all’ombreggiatura come “riempire scuro”.
Come evitarlo:
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Scegli una sola fonte di luce principale (freccia sul foglio).
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Separa ombre portate (dure) da ombre proprie (morbide).
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Ragiona a valori: 3–5 toni chiave (luce, mezzatinta, ombra, riflesso).
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Non dimenticare il rimbalzo: una sottile luce di rimbalzo dà volume.
Esercizio lampo: disegna una sfera: luce, terminatore, ombra portata, riflesso.
Bonus: Anatomia trascurata (anche per stilizzati)
Errore: articolazioni rigide e volumi inconsistenti.
Come evitarlo:
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Studia scheletro semplificato e masse (torace, bacino, cranio).
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Usa linea d’azione per il gesto.
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Pratica con riferimenti reali (pose temporizzate).
Materiali e abitudini che aiutano
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Matite: HB/2B + gomma pane; su digitale, un brush con taper e penna stabile.
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Carta/Layer: lavora “dal grande al piccolo” in 2–3 passate.
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Routine: 20’ di esercizi (linee, ellissi, prospettiva) + 40’ di progetto.
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Riferimenti: sempre almeno 2 foto o un modello 3D semplice.
Esempio di micro-workflow (60 minuti)
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5’ riscaldamento linee/ellissi.
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10’ thumbnail e composizione.
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20’ bozzetto con forme base + prospettiva.
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15’ pulizia lineart.
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10’ valori: luce/ombra essenziali (ok, sì, arriviamo a 60–65’ 😉).
Error-fix veloci (prima/dopo)
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Linee pelose → ricalca con 1–2 passate decise, cancella il resto.
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Proporzioni → sovrapponi griglia, correggi allineamenti.
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Prospettiva → aggiungi orizzonte e 1–2 punti di fuga e riallinea.
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Ombre → segna la freccia della luce, riduci i toni a 4 livelli.
Domande frequenti (FAQ)
Quanto tempo serve per vedere miglioramenti?
Con 30–45 minuti al giorno e un workflow strutturato, in 2–4 settimane noterai linee più sicure e volumi credibili.
Meglio tradizionale o digitale?
Quello che ti fa praticare con costanza. I principi (linea, forma, valore, prospettiva) non cambiano.
Devo copiare o disegnare a memoria?
Entrambi: copia per capire, memoria per consolidare. Alterna sessioni.
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